Bononia Ridens

di e con Matteo Belli

Matteo Belli, elastico, rotolante, chiassoso folletto della scena, presenta una trilogia (o quadrilogia?) di brani, legati dal filo rosso della “comicità bolognese”.

Nel primo brano, intitolato: “Le mamme”, viene rappresentata un’improbabile chiacchierata tra la mamma di Noè (bolognese da parte di padre) e quella di Mosè (bolognese da tante generazioni) relativa ai problemi dei rispettivi figli.

Si prosegue con uno dei brani più esilaranti e conosciuti del repertorio di Matteo Belli: “Il tortellino nel mondo”. (Primo premio al festival “Culinaria Risinterra” e Premio della Critica al “Premio Ugo Tognazzi Città di Cremona”). Il tortellino diviene linguaggio universale tra i popoli: la ricetta bolognese, notissima ai buongustai italiani e stranieri, è resa avvincente da un “grammelot” impeccabile e divertente nell’imitazione della lingua francese, americana, russa e giapponese.

Lo spettacolo si conclude con “Oscar Merighi”, sorta di funambolica e parodistica narrazione di una partita di calcio.

Ciò che stilisticamente accomuna i brani scelti è una predominante vena giullaresca che propone, in chiave moderna, una girandola d’invenzioni legate ad un uso estremamente duttile della parola, il gusto realistico predomina su quello surreale delle prime opere di Matteo Belli, che sempre e comunque riesce a coniugare il divertimento del pubblico alla riflessione intelligente, punteggiata da momenti di poetica emozione.